'East Ex East'
Ahmed Alsoudani, Rina Banerjee, Ali Banisadr, Zsolt Bodoni, Erik Bulatov, Victor Ciato, Keren Cytter, Slawomir Elsner , Ori Gersht, Yun-Fei Ji, Terence Koh, Tomasz Kowalski, Marcin Maciejowski, Tala Madani, Istvan Nadler, Anna Parkina, Daniel Pitin, Serban Savu, Raqib Shaw, Jasmin Sian, Shahzia Sikander , Do-Ho Suh , Alexander Tinei, Kon Trubkovich, Tam Van Tran
09 giugno 2011 - 30 luglio 2011
Galleria 1, Galleria 2

Comunicato Stampa
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BRAND NEW GALLERY

presenta

EAST EX EAST

curata da Jane Neal

9 giugno – 30 luglio 2011

Opening: 9 giugno, 19.00-21.00

 

 

“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi”

Marcel Proust 

 

Brand New Gallery ha il piacere di presentare East Ex East. Curata da Jane Neal, la mostra raccoglie un numero significativo di opere di alcuni degli artisti più entusiasmanti, interessanti e provocanti attualmente in attività: Ahmed Alsoudani, Rina Banerjee, Ali Banisadr, Zsolt Bodoni, Erik Bulatov, Victor Ciato, Keren Cytter, Slawomir Elsner, Ori Gersht, Yun-Fei Ji, Terence Koh, Tomasz Kowalski, Marcin Maciejowski, Tala Madani, Istvan Nadler, Anna Parkina, Daniel Pitin, Serban Savu, Raqib Shaw, Jasmin Sian, Shahzia Sikander, Do-Ho Suh , Alexander Tinei, Kon Trubkovich, Tam Van Tran.

Tutti gli artisti rappresentati sono originari dell’Oriente del mondo o dell’Est dell’Europa. Molti di loro hanno scelto di vivere in paesi occidentali, in parte perché fino a un tempo relativamente recente, l’Est era percepito come qualcosa di nascosto alla vista del mondo, dato che in termini politici e ideologici era  diametralmente opposto all’Ovest. Questi artisti ritenevano che trasferirsi in Occidente fosse importante per lo sviluppo della carriera, poiché era l’unico modo per ottenere un riconoscimento internazionale.

Oggi tuttavia, come il titolo della mostra suggerisce, il concetto di Est è forse un ricordo, più che una realtà.  La fine del comunismo in Europa Centrale e dell’Est, la crescita di un nuovo ceto medio in tutta la Cina, il rapido sviluppo dell’Asia, la globalizzazione e i viaggi aerei di massa sono tutti fattori che hanno contribuito all’avvento di un nuovo mondo.

Gli artisti che sono cresciuti in Europa dell’Est, magari anelando al cambiamento, hanno assistito alla riforma delle loro società, al violento assalto del consumismo capitalista e alle ripercussioni che ha avuto sulle comunità.

East Ex East cerca di presentare narrative sensibili e personali accanto all’esperienza comune del vivere in prima persona l’evoluzione dell’identità politica e sociale di vaste aree del mondo.  Il significato di memoria, libertà e assenza di libertà e l’essenza del sentirsi impigliati “a metà strada”  sono temi ricorrenti della mostra così come le indagini sull’impatto delle ideologie e su come l’immaginazione umana cerchi e trovi modi per trionfare sui sistemi di controllo, soppressione e enforcement; riuscendo a cogliere la bellezza anche mentre subisce regimi brutali o si confronta con la banalità della “normale” vita quotidiana.

Trovarsi una collocazione in un paese che cambia rapidamente, o ritrovarsi in una cultura e in un paese diversi è una sfida impegnativa. L’identità di un artista non deve essere necessariamente fissa in una determinata cultura; storicamente infatti, gli artisti hanno spesso scelto di abbattere i concetti acquisiti sull’identità privata e pubblica nella loro ricerca della libertà per lavorare. Pur essendo molto diverse, le opere degli artisti di questa mostra hanno tuttavia in comune un periodo di transizione che ha chiaramente avuto un profondo impatto su di loro. Potrebbe essere la

transizione dell’identità nazionale, ma potrebbe anche essere la transizione dell’essere attraverso la migrazione da Est a Ovest e le difficoltà comuni alla vita nel mondo contemporaneo.

Ora, c’è di nuovo uno spirito di cambiamento nell’aria. Il mondo assiste alla forza dell’influenza popolare in tutti gli Stati Arabi. Il potenziale della resistenza civile per cambiare radicalmente un’organizzazione o addirittura una nazione è un fenomeno di cui tutti gli artisti rappresentati in questa mostra hanno una profonda consapevolezza. Anche se erano ancora bambini all’epoca della caduta del muro di Berlino e durante i successivi avvenimenti in Europa Centrale e dell’Est, conoscono le implicazioni di enorme cambiamento politico per la società e per sé stessi come individui.

In effetti, si è già cominciato a tracciare paralleli tra ciò che accadde tra il 1989 e i primi anni ’90 e quanto sta succedendo attualmente in Medio Oriente.

Siamo all’alba di una nuova era di diversificazione, di mutamento, con molteplici nazioni che si affermano o ri-affermano come forze di cui si deve tenere conto. È stato suggerito che, per molti aspetti, il mondo rispecchi i poli di potere del 19° secolo, più che lo status quo del 20° secolo. L’Est, inteso come luogo fisicamente o mentalmente lontano e quindi di difficile accesso per l’Occidentale, è ora non soltanto un’entità raggiungibile ma forse già qui presente.

East Ex East vuole rispecchiare lo spirito di questa nuova era e coinvolgere in modo potente ma attento i pensieri e l’operato di alcuni degli artisti più intriganti e di maggior talento al mondo.