Egan Frantz
Tails
05 giugno 2013 - 31 luglio 2013
Galleria 2

Comunicato Stampa
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Brand New Gallery è lieta di presentare Tails, prima esposizione personale dell’artista americano Egan Frantz in Italia. In mostra cinque tipologie di opere:

1. sculture di baguette

2. frecce

3. fontane

4. aghi

5. gouache di una coda di elefante

 

Il lavoro di un artista, nonostante il suo particolare approccio nella presentazione di oggetti, non è filosofico e nessuno è autorizzato a designarlo come tale. In passato è stato utile considerare le attività degli artisti secondo nozioni filosofiche ma solo in nome dell’attrazione verso l’impasse retorico come se si pensasse che il confronto tra Frantz e Heidegger potesse creare parte dell’opera dal pensiero dell’opera stessa; anche importanti anti-filosofi come lo psicoanalista Jacques Lacan si ricollegano in qualche modo alle sculture di Frantz. È vero, il lavoro di Frantz, creato attraverso l’assemblaggio di oggetti pre-esistenti deve essere preso alla lettera. Frantz ha sempre manifestato la sua ammirazione per i metodi di Lacan, la matheme, ma soprattutto la sua audacia – la sua etica audacia – l’invenzione del taglio – il fatto che il cuore della procedura psicoanalitica si trovi nell’atto in sé.

Comincio a pensare che a differenza della filosofia e della psicoanalisi, che sono strettamente collegate alla trasmissione della conoscenza, l’unica ragione per cui ci si deve preoccupare del futuro dell’arte concerne la trasmissione della verità. Come nel pensiero presocratico che identificava il potere del discorso con la prise sur l'être, senza la matematicizzazione, senza la prise de la lettre, il vero rimane legato ad un realtà mondana guidata da uno spettro. Questo spiega perché quando mi viene chiesto di cosa tratta il mio lavoro a volte rispondo semplicemente “dimmi quello che vedi”. Quando si guarda qualcosa si hanno già le parole per quello che si osserva, quindi, esprimere questo pensiero a voce alta potrebbe/potrebbe non cambiare le proprie reazioni al lavoro sottolineando come l’opera stessa incorpori le intenzioni dell’artista.

Clement Greenberg ha dedicato la sua vita alla stesura delle medesime riflessioni proposte. L’arte beneficerebbe molto dalle idee di Greenberg, se queste ritornassero alla moda, perché in questo modo gli artisti e i loro network di supporto smetterebbero di alimentare gli apologisti. Solo a questo punto l’arte diventerebbe abbastanza forte da essere fruibile.

Tails affianca nuovi lavori a opere su cui sto lavorando da diversi anni. L’arte inizia con l’ammirazione – quindi in una vera opera d’arte, nelle parole del Museo di Jurassic Technology che cita Charles Willson Peale, “l’interlocutore deve sempre essere condotto da oggetti familiari verso l’estraneo, guidato, come se fosse una catena di fiori nei misteri della vita.”

Egan Frantz, May 19, 2013

 

Egan Frantz nasce nel 1986 in Connecticut, USA. Nel 2009 si è laureato all’Hampshire College, seguito dal poeta Robert Seydel. Mostre recenti includono “Egan Frantz: Multiples” presso Tilton Gallery, New York e “Room Temperature” alla Roberts & Tilton Gallery di Los Angeles; “The Serial Poem 1 & 2 & 3 & 4 & 5 & 6”, Tomorrow, Toronto e “Sequence 3” alla Miguel Abreu Gallery di New York. Tra le prossime mostre si segnalano la personale presso Art Statements a ArtBasel di quest’anno.